RETINOPATIA DIABETICA

Che cos’è la retinopia diabetica?

Il Diabete è una malattia metabolica indotta sia dalla carenza di insulina nel sangue, sia da fattori che si oppongono all’azione dell’insulina, sostanza deputata all’assorbimento degli zuccheri nel sangue.

Il risultato è un incremento della concentrazione nel sangue di glucosio, cioè di zuccheri, e quindi una iperglicemia. Tutti i pazienti diabetici hanno la possibilità di sviluppare una retinopatia diabetica,  e un’alterazione della vista.

L’incidenza della retinopatia diabetica dipende da quanti anni il paziente è affetto da diabete più che da altri fattori; quindi il rischio di cecità è circa 25 volte maggiore nei diabetici rispetto ai non diabetici ed è proprio la retinopatia la causa più frequente di cecità tra i 20 e 65 anni.

Il diabete altera i piccoli vasi della retina dando luogo ad una microangiopatia che a sua volta provoca delle vere e proprie lesioni retiniche che vanno dal microaneurisma, piccola dilatazione di vasi, alla presenza di emorragie retiniche e la comparsa di essudati, cioè accumuli di liquido anomalo a livello dei vari strati retinici.

Naturalmente queste alterazioni possono svilupparsi anche in altri importanti organi quali cuore, reni, arti inferiori con immaginabili gravi conseguenze per l’individuo.

Alcune volte la retinopatia diabetica, quando è in fase iniziale, non dà nessuna interferenza sulla vista del paziente e la scoperta avviene per caso ai controlli periodici a cui il paziente diabetico è invitato.

Altre volte può dare un calo del visus e per questo motivo il paziente si rivolge allo specialista. Questa evenienza era più frequente in passato, ora grazie alla profilassi è molto più rara.

Come viene diagnosticata la retinopatia diabetica?

L’esame più indicato per una corretta diagnosi della retinopatia da diabete è l’esame del Fondo oculare. Questo esame consiste nel dilatare le pupille del paziente per valutare la retina ed è un esame che si esegue ambulatorialmente, di prassi in tutte le visite specialistiche, e l’unico effetto collaterale è che il paziente vede male per qualche ora dopo la visita.

L’esame strumentale più importante è l’ Angiografia retinica a fluorescenza, utile per lo studio della circolazione retinica e coroideale, cioè la circolazione nell’occhio umano. È un esame indolore in cui, previa dilatazione delle pupille, viene iniettato per via endovenosa un colorante (la fluorescina) che passa in tutta la circolazione dell’occhio, sia quella normale che la porzione alterata.Questa diffusione può essere fotografata e quindi poi stampata in un referto.
Questo esame strumentale non ha alcuna controindicazione, sempre che il paziente non sia allergico alla fluorescina, e può essere ripetuto anche a distanze ravvicinate di tempo se necessario.

Un altro esame strumentale che mira alla diagnosi della retinopatia diabetica è l’ OCT che utilizza raggi di luce coerente e permette l’analisi delle strutture retiniche senza mezzi di contrasto mediante sezioni tomografiche verticali ad alta risoluzione della retina.

Come si cura la retinopatia diabetica?

Le terapie più recenti proposte per aiutare nella cura della retinopatia diabetica utilizzano Sostanze anti angiogeniche, cioè che bloccano la proliferazione dei neovasi e si tratta di sostanze che vengono iniettate direttamente dentro l’occhio, nel vitreo; le più proposte sono: il Lucentis, il Macugen, l’Avastin. Queste sostanze diminuiscono l’edema retinico. Non sostituiscono ma facilitano il trattamento Laser.

La Terapia laser è l’unica vera terapia che, soprattutto se eseguita tempestivamente, può curare in modo efficace e durevole la retinopatia diabetica.

L’effetto del laser è quello di distruggere le alterazioni vascolari che si formano a livello retinico, prevenendo quindi le complicanze più gravi quali il distacco retinico secondario, evenienza in cui la capacità visiva è veramente compromessa.

Nei casi di distacco di retina secondario ad una retinopatia diabetica è necessario intervenire chirurgicamente eseguendo una Vitrectomia.

Un paziente diabetico deve avere innanzitutto un buon controllo della glicemia, attraverso l’aiuto di uno specialista in diabetologia, e secondariamente deve eseguire il controllo annuale dallo specialista oculista che, in base alla situazione del fondo oculare, consiglierà la successione delle visite ed eventuali esami a cui sottoporsi.